Significato del termine Cultivar
La cultivar (femminile) è una parola formata dall’unione di due parole inglesi cultivated e variety che tradotto in italiano sarebbe “varietà coltivata”.
Cultivar viene utilizzata in orticoltura per indicare le varietà agrarie di piante coltivate. Secondo le norme del Codice internazionale di nomenclatura, si abbrevia in cv.
A volte al posto di cultivar viene usata la parola varietà ma attenzione non hanno la stessa valenza, varietà fa riferimento a un particolare tipo genetico e cioè a quello di una specie selvatica che si è propagata in maniera spontanea. Invece l’insieme delle cultivar di una specie agraria si distingue con una varietà botanica.
Nella frutticoltura, il termine cultivar è utilizzato per i tipi genetici impiegati per gli innesti, e il termine portinnesto o portainnesto si usa per i termini di selezione o clone. Le varietà di pianta di olivo per produzione di olio di oliva sono cultivar.
Gli olii monovarietali, ovvero ottenuti da olive di una singola cultivar, sono i più pregiati e ci permettono di godere di gusti davvero unici e interessanti e di varie possibilità di abbinamento gastronomico.
Le cultivar per la produzione dell’olio extra vergine di oliva
In Italia esistono davvero molte varietà di ulivi, ne sono censiti più di 700, che si differenziano per caratteristiche vegetative e aspetti agronomici e che, in base alla zona e al clima, possono cambiare caratteristiche.
D’altra parte, se è pur vero che le varietà sono molto numerose, solo alcune di esse danno una garanzia totale di qualità nella produzione dell’olio extra vergine di oliva; è per questo che alcune tipologie sono particolarmente ricercate e spesso più rare.
Monocultivar e blend
La dicotomia più importante nell’olivicoltura è quella tra olio monovarietale (cioè olio monocultivar, composto al 100% da olive di una sola varietà) e blend, (blending è l’arte di miscelare tra di loro diversi tipi di monovarietali).
Gli oli monovarietali hanno qualità organolettiche diverse e le loro caratteristiche chimico-fisiche sono estremamente legate al territorio. Le diverse sfumature di gusto sono estremamente riconoscibili e riconducibili a ogni specifica cultivar.
L’olio creato invece con la tecnica del blending, deriva dalla miscelazione di oli di differenti piante di olivo: la base di partenza è un olio monovarietale che viene per abilmente mescolato con un altro olio, fino ad ottenere il gusto desiderato (spesso più morbido di un monovarietale).
La selezione della nostra azienda
Nella nostra azienda di Montecampano (Amelia) nel corso dei decenni abbiamo selezionato alcune varietà, particolarmente buone e di qualità. Con queste produciamo tre diversi tipi di olio extra vergine di oliva: Monocultivar Ascolana, Monocultivar Frantoio e Blend tra le cultivar Frantoio, Rajo, Leccino, Moraiolo e Pendolino.
Le diverse caratteristiche danno vita a sapori e odori ben precisi, creando così degli abbinamenti perfetti per ogni ricetta.